2° CONVEGNO NAZIONALE DI NEUROPSICOPATOLOGIA

AREZZO - 21,22,23 GIUGNO 2019

PRESSO IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE DELL'UNIVERSITà DEGLI STUDI DI SIENA - SEDE DI AREZZO

IL CONVEGNO

La seconda edizione del convegno di Neuropsicopatologia, intende promuovere il confronto teorico rispetto ai temi della cura psicoterapeutica, della neuro-riabilitazione e della promozione della salute.

All’evento parteciperanno relatori afferenti al mondo della clinica, dell’università e della ricerca scientifica che operano nei settori in oggetto. Saranno dibattuti aspetti teorici, strategie terapeutico-riabilitative e strumenti clinici utilizzati nei diversi settori della clinica psicologica e neuroriabilitativa.

Il convegno prevede sessioni plenarie al mattino e simposi in parallelo nel pomeriggio. L’evento sarà accreditato ECM per medici, psicologi e logopedisti.

– PROGRAMMA –

1° GIORNATA

VENERDI 21-06-19

TEORIE EMERGENTI E APPLICAZIONI CLINICHE

PLENARIA DEL MATTINO:

La temporalità esistenziale in Psicoterapia.

08:30 – Registrazione partecipanti
09:30 – Apertura dei lavori – Diego Liccione
Saluti e interventi delle autorità
10:00 – Sessione Plenaria – Vincenzo Costa (Chairman)
P-V.1: Gli orizzonti temporali in Psicoterapia – Davide Liccione
10:45 – Pausa Caffè
11:15 – P-V.2: Raccontare se stessi ad un altro. L’uso del dialogo narrativo in campo psicoterapeutico – Andrea Smorti
12:00 – Tavola Rotonda e domande del pubblico – Massimo Prior (Chairman)
13:00 – Pausa Pranzo (Sessione Poster)

SIMPOSI POMERIDIANI IN PARALLELO:

S-V.1: Il fenomeno del Cuckolding

Nel DSM-5 (APA, 2013), per la prima volta, si è tentata la distinzione tra comportamento sessuale atipico e psicopatologia. Nell’introduzione al capitolo sui Disturbi parafilici, infatti, è possibile leggere come per parafilia si intenda un “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale, diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti”, mentre per  disturbo parafilico, “una parafilia che causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare, danno a se stessi o agli altri”.

A partire dai cambiamenti legati alla psicopatologia nella sessualità, il simposio sarà dedicato all’analisi del Cuckolding,  una parafilia di origine post-moderna che fino ad oggi ha ottenuto un limitato approfondimento nell’ambito della letteratura scientifica ma di cui si hanno riscontri nella pratica clinica e nel mondo di Internet.

Chairman: Davide Liccione

Relatori:
Francesca Borasio
Daria Filocamo
Arianna Rossi

S-V.2: Tossicodipendenze. Riabilitazione psichiatrica e neuropsicologica: un approccio fenomenologico

L’intervento intende delineare i principi teorici e metodologici necessari nella progettazione di percorsi terapeutici e riabilitativi efficaci, impostati seguendo una logica centrata sulla persona e sulla sua ‘singolarità’. A partire dall’analisi delle best practice e di casi clinici nell’ambito dell’assistenza e della riabilitazione in diversi ambiti applicativi (psicosi, dipendenze patologiche, disabilità intellettiva) verranno presentati gli strumenti clinici e burocratico-amministrativi che consentono una vera individualizzazione dell’intervento sulla persona e un buon esito del percorso. Un buon esito legato ad un intervento in grado di valorizzare la storia di vita del paziente e dischiudere un’orizzonte di vita in cui possibilità e limiti sono riconfigurati alla luce dell’esperienza vissuta.

Verrà particolarmente approfondita  la fase della prima età adulta che la per sua  struttura, manifesta compiti relativi al farsi carico di sé in una necessità di autonomia crescente: autonomia che necessita di una strutturazione attraverso obbiettivi specifici in relazione al contesto terapeutico-riabilitativo di riferimento.    

Mediante un’analisi critica degli approcci principali presenti in letteratura, verranno messi in luce diversi aspetti fondamentali nella costruzione dei progetti terapeutici individualizzati, quali il ruolo del contesto di cura, inteso come dispositivo ermeneutico in grado di generare ‘senso’, le modalità cliniche che portano ad un processo di riappropriazione dell’esperienza pre-riflessiva  da parte del soggetto, la costruzione di percorsi di autonomia centrati su un progressivo ingaggiamento della persona con il mondo.

Chairman: Stefano Marchese

Relatori:
Stefano Marchese
Edgardo Reali
Irene Sibella

S-V.3: Identità e corpo: discussione su casi di intervento chirurgico protesico e di esiti motori da grave cerebrolesione acquisita

In soggetti che hanno subito interventi di chirurgia protesica, in pazienti con emiplegia o che accusano deficit sensoriali conseguenti a danno di natura neurologica, possono manifestarsi alterazioni più o meno severe dei “sense of ownership”.

Non sono rari, infatti, sentimenti di estraneità/invasività che compromettono il naturale senso di appartenenza dei propri vissuti e del proprio quotidiano agire ed esperire. Questi sentimenti possono causare complesse forme di disagio emotivo e, non di rado, gravi alterazioni sul piano identitario.

Gli interventi del simposio, anche attraverso la presentazione di casi clinici reali, si pongono l’obbiettivo di delineare alcune strategie preventive e di intervento abilitativo/riabilitativo con questa tipologia di disturbi.

Chairman: Massimo Prior

Relatori: 
Valentina Armani
Andrea Biasotto
Chiara Cannas
Milena Barone
Enrica Schisa

S-V.4: Le identità LGBTQI tra contesto e possibilità: una possibile lettura secondo l’approccio PCN

L’uomo della fenomenologia ermeneutica è un “Chi” contemporaneamente incarnato (embodied) e storicamente situato (embedded): è un uomo che agisce e patisce, che vive in uno specifico contesto storico e culturale, il cui racconto di Sé è possibile per mezzo di un linguaggio che è sempre storico e culturalmente sancito.

Viviamo in un mondo composto da orizzonti di senso e possibilità di azione condivise, in cui una comune rete coerente di rimandi dà significato al nostro sentire e agire; ma al tempo stesso può generare pregiudizi difficili da scalfire, soprattutto nei confronti di fenomeni, quali le identità LGBTQI, che sembrano discostarsi dalle modalità di fare esperienza, patire e agire considerate normative. Infatti, le norme implicite che costituiscono la rete coerente di rimandi in cui gli individui LGBTQI fanno esperienza possono generare una sofferenza che acquisisce senso proprio alla luce di tali norme.

Scopo del simposio è far emergere la struttura binaristica che sottende il contesto normativo e culturale in rapporto ai concetti di genere e orientamento affettivo. Nel particolare si approfondiranno i concetti di eteronormatività e cisnormatività che definiscono e stabiliscono ciò che è intelligibile ed esperibile come autentico, e l’ambito ontologico nel quale ai corpi può essere data legittima espressione. 

Si proporranno, quindi, alcune linee guida per condurre pratiche cliniche con persone LGBTQI.

Chairman: Daniel Portolani

Relatori:
Elodie Sibilli
Monica Falchero
Francesca Salvini
Daniel Portolani

S-V.5: Viaggio migratorio ed esperienze traumatiche: la presa in carico dei richiedenti asilo e rifugiati politici

La migrazione forzata è fenomeno di cui l’Europa sta attualmente facendo ampia esperienza. Esso è spesso causato da eventi traumatici, quali guerre o catastrofi naturali, che innescano la scelta della partenza, e vede successivamente, durante il tragitto, l’impatto con altri accadimenti che mettono a rischio la vita di chi lo ha intrapreso. Molte persone che giungono nei paesi di accoglienza, sviluppano sintomi che rimandano a sofferenza psicologica. Una delle sfide che oggi vede impegnati i paesi europei, è il trattamento psicologico di persone che hanno statuto di rifugiati politici o sono richiedenti asilo. La loro condizione richiede una presa in carico che, oltre ad occuparsi del tema degli eventi traumatici esperiti, riconosca anche le difficoltà legate al vivere in un mondo culturalmente differente dal proprio originario. Rispetto alla clinica del trauma, esiste un’ampia letteratura di strumenti per il trattamento, quali ad esempio l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) o la Trauma Focused- Cognitive Behaviour Therapy (TF-CBT), che hanno però delle criticità legate alla peculiare caratteristica della popolazione migrante (traumi multipli e cultura d’origine diversa da quella che eroga il trattamento).

Negli ultimi anni, a seguito dei numerosi sbarchi, si assiste sempre più frequentemente ad una richiesta di intervento specifica per soggetti vulnerabili. In questo simposio affronteremo il fenomeno da un punto di vista generale, con un approfondimento principalmente su due tipologie di utenze: i minori non accompagnati e le donne vittime di tratta. Le differenze culturali, la scarsa fiducia e la non conoscenza della figura dello psicologo così come di tutta la tematica delle emozioni risultano essere i principali motivi di difficoltà di intervento con questi soggetti.

Rispetto ai minori non accompagnati affronteremo il tema del trauma a seguito di esperienze di violenze e deprivazioni subite durante il viaggio e le modalità ad oggi più utilizzate di intervento con una riflessione sui limiti e le difficoltà.

 

Per quanto riguarda le vittime della tratta, ci focalizzeremo prevalentemente su giovani donne provenienti dalla Nigeria, dove questo fenomeno risulta essere particolarmente diffuso, e tratteremo le modalità e le difficoltà di intervento legate alla cultura di appartenenza e al significato che per queste donne assume il legame con gli sfruttatori.

Chairman: Gabriele Rossi

Relatori:

Francesca Ylenia Bussini

Chiara Fornoni

Melissa Rosa

Elisa Domanico

S-V.6: Geometrismo morboso e difettualità del corpo nel DOC

Con l’espressione «geometrismo morboso» Eugene Minkowski fa riferimento alla manifestazione corporea del peculiare «disturbo essenziale» che egli riscontrava alla base dell’essere nel mondo schizofrenico (Minkowski, 1927). L’interpretazione minkowskiana della schizofrenia riguarda in questo senso una «mania della simmetria» che altera e disarticola gli schemi corporei, piegandoli ad astratti criteri di validità geometrica a cui si legano comportamenti stereotipici ai limiti della «staticità morbosa». Si tratta in altri termini di un atteggiamento puramente “calcolante” in cui «la decifrazione laboriosa degli stimoli e […] la deduzione degli oggetti» (Merleau-Ponty, 1946) sostituisce l’immediata percezione delle cose, rendendo insostenibili finanche le più ovvie e banali operazioni quotidiane. É tuttavia possibile considerare che una simile condotta patologica non riguarda soltanto la categoria nosografica della schizofrenia, ma sembra caratterizzare in modo significativo anche i disturbi di ordine ossessivo-compulsivo (DOC). Nel corso del nostro intervento mostreremo in che termini la corporeità nei DOC sia interpretabile nel senso del «geometrismo morboso» attraverso l’opportuno riferimento ad alcuni casi clinici. In considerazione della continuità riscontrabile tra vissuti schizofrenici e DOC, l’analisi condurrà quindi a suggerire l’opportunità di una rivalutazione dei disturbi nell’ottica di un progressivo venir meno dell’immediatezza che qualifica il rapporto, anzitutto corporeo, tra soggetto e mondo.

Chairman: Vincenzo Costa

Relatori:
Sebastian Frisinghelli
Filippo Cramerotti

S-V.7: Psico-oncologia: il ruolo dello psicologo nel lavoro di equipe

Le malattie oncologiche sono tra le più diffuse al mondo e rappresentano la seconda causa di morte a livello globale, con incrementi stimati sia relativamente alla mortalità che all’incidenza.

Ai temi dell’incidenza e della mortalità, si affianca sempre più di sovente quello della sopravvivenza. In ragione della quale, le neoplasie vengono in alcuni casi descritte come malattie “croniche” con le quali i pazienti e i loro familiari devono convivere.

L’incremento della sopravvivenza alla diagnosi di neoplasia, ha tra le sue conseguenze quella di non poter (più) intendere quella neoplastica come una malattia “solamente” organica, e comporta di considerarla come un’insieme di patologie che irrompono nel continuum esistenziale degli individui alterandone la percezione del corpo e il senso di stabilità personale. 

Le sempre più elevate possibilità di sopravvivere e la limitata presenza di interventi volti alla presa in carico globale dei pazienti oncologici, inducono a riflettere sulla necessità di sviluppare azioni volte ad accogliere i nuovi bisogni fisici, psicologici e sociali dei pazienti. Un insieme di aspetti nell’ambito dei quali risulta indispensabile il ruolo svolto, in un orizzonte interdisciplinare, da psicologi e psicoterapeuti sia a vantaggio dei pazienti che dei loro caregivers.

Nell’ambito di questo quadro d’insieme, la Slop, Scuola Lombarda di Psitoterapia, propone un simposio il cui obiettivo è di offrire un inquadramento sul tema delle neoplasie e sul ruolo che nel percorso di cura può essere svolto da psicologi e psicoterapeuti.

Il simposio sarà dedicato in particolare: alla presentazione dell’apporto della psicoterapia cognitivo neuropsicologica in ambito oncologico attraverso la presentazione di casi clinici e alla descrizione del contributo offerto dalla ricerca scientifica nell’individuazione delle esigenze dei pazienti e nella messa a punto di strategie di intervento efficaci per l’intervento psicologico e psicoterapeutico.

Chairman: Eleonora Criscuolo

Relatori:
Eleonora Criscuolo
Francesca Dionigi
Allegra Carpaneto

S-V.8: Il ruolo della neuromodulazione nella pratica clinica e nella ricerca di base

Ricercatori e clinici hanno a disposizione, da diversi decenni, sofisticati strumenti neuroscientifici quali l’elettroencefalogramma (EEG) e la magnetoencefalografia (MEG) che permettono la “lettura” dell’attività cerebrale in soggetti sani e in pazienti (neurologici e psichiatrici). In particolare, EEG e MEG consentono la registrazione di “oscillazioni neurali”, ossia dell’attività ritmica che supporta la comunicazione tra diverse aree cerebrali e, quindi, la cognizione umana (es., percezione, memoria, attenzione). L’importanza delle oscillazioni neurali è dimostrata dalla loro anomalia in popolazioni psichiatriche (es., schizofrenia) e in modelli farmacologici di psicosi (sia umani che animali). Le oscillazioni neurali possono essere “indotte” da corrente elettrica alternata a bassa intensità quale la stimolazione elettrica a corrente alternata (transcranial alternate current stimulation – tACS). La tACS consiste nel posizionamento di (almeno) due elettrodi sullo scalpo, tra cui far passare corrente con una frequenza scelta dallo sperimentatore (es., 1-1000 Hz). In questo simposio affronteremo aspetti metodologici dell’applicazione di tACS, e di altre tecniche di neuromodulazione quali la stimolazione elettrica a corrente continua (transcranial direct current stimulation – tDCS), in soggetti sani e in popolazioni cliniche. 

Chairman: Davide Rivolta

Relatori:
Davide Rivolta
Simone Rossi
Alessia Biasella

2° GIORNATA

SABATO 22-06-19

DIALOGO TRA NEUROSCIENZE E CLINICA

PLENARIA DEL MATTINO:

Mente & Corpo - Le Neuroscienze dialogano con la Filosofia e la Pedagogia

08:30 – Registrazione partecipanti
09:30 – Sessione Plenaria – Alec Vestri (Chairman)
P-S.1: Neuroscienze e Riabilitazione: solo recupero di funzioni perse? – Mauro Mancuso
P-S.2: Neuroscienze e Diritto – Angelo Bianchi
10:45 pausa caffè
P-S.3: L’esistenza incarnata e il disturbo psichico – Vincenzo Costa
P-S.4: Le Neuroscienze a colloquio con la Pedagogia – Bruno Rossi
12:00 – Tavola Rotonda e domande del pubblico – Davide Rivolta (Chairman)
13:00 – Pausa Pranzo (Sessione Poster)

SIMPOSI POMERIDIANI IN PARALLELO:

S-S.1: La pragmatica della comunicazione in riabilitazione cognitiva

Come per le Funzioni Esecutive, anche per la Pragmatica della Comunicazione, si presentano limiti di costrutto, dunque di misura e dunque di concordanza. Di che cosa stiamo parlando? Di comunicazione e non di linguaggio. L’inganno della misura riduce spesso il vecchio neuropsicologo ad accontentarsi dei test che ha per trarre conclusioni affrettate su un costrutto molto più sfaccettato e complesso di quel che appare. Nella fretta mossa dalla necessità di una diagnosi, finisce per racchiudere rapidamente il paziente in una menomazione di funzione, giustificata da una lesione alle strutture, senza indagare le azioni, i fattori personali ed ambientali che condizionano l’attività del comunicare. Il nuovo neuropsicologo non si accontenta: utilizza i test, ne conosce però i confini, approfondisce i costrutti, indaga tutti i fattori per formulare un’ipotesi più semplice in un fenomeno complesso. In questo simposio si vuole, con leggerezza, ma senza superficialità, posare i piedi nella complessità dei problemi di pragmatica della comunicazione a seguito di lesioni cerebrali, senza pretesa di soluzione, assumendo un approccio interprofessionale e proponendo nuovi strumenti. Per strumenti intendiamo i test, i chiarimenti sui costrutti, le considerazioni neuropsicologiche, l’analisi psicologica clinica dei casi, per finire con l’intervento. L’ambizione è muoversi verso una concordanza.

Chairman: Alec Vestri

Relatori:
Bruno Bara
Valentina Bambini
Bice Trombetti
Alec Vestri, Elia Zanin

S-S.2: SLA: Disposizioni anticipate di trattamento e pianificazione condivisa delle cure. La legge n. 219 del 22/12/17

Il 31 gennaio 2018 è entrata in vigore la Legge 22 dicembre 2017, n. 219, contenente “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Come richiamato all’articolo 1 la Legge 219 “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge”, nel rispetto dei principi della Costituzione (art. 2, 13 e 32) e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. La norma promuove e valorizza la relazione di cura e fiducia tra il paziente e il medico che si basa sul consenso informato, indispensabile per poter raggiungere una pianificazione condivisa di cura nel rispetto del “bene” del malato. Tali principi appaiono fondamentali, in particolar modo, per il percorso condiviso di cura con persone affette da malattie neuro-degenerative, prime fra tutte, la SLA.

La SLA è una malattia neurodegenerativa per la quale ancora non è stata identificata una terapia. Il decorso della malattia, l’interessamento prevedibile di funzioni vitali quali alimentazione e respirazione, per le quali è possibile prolungare la vita con trattamenti di tipo invasivo, fanno si che tale malattia rappresenti un paradigma per la applicazione dei principi che costituiscono la base della legge 219/2017. 

Le scelte terapeutiche nelle persone con SLA (e altre malattie neuro-degenerative), e la loro pianificazione anticipata, devono essere, infatti, l’espressione di un percorso di informazione condivisa e dialogo tra la persona malata e l’equipe multidisciplinare, in un contesto di fiducia e rispetto, finalizzato al raggiungimento di una piena consapevolezza della persona malata rispetto alle proprie possibilità.  

Obiettivo del simposio sarà presentare la legge e spiegare i temi degli articoli che la compongono, far comprendere perché e in che modo  tale legge si applica, in particolar modo, nella cura di malattie neuro-degenerative (con riferimento specifico alla SLA), il ruolo dell’equipe multidisciplinare e, in particolare, il ruolo dello psicologo, nel percorso di pianificazione condivisa di cure. 

Chairman: Lidia Gazzi

Relatori:
Roberta Morini
Lidia Gazzi
Stefania Bastianello

S-S.3: La Sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria cronica, demielinizzante e degenerativa del sistema nervoso centrale (SNC), a verosimile patogenesi autoimmune e decorso estremamente variabile. Rappresenta, dopo i traumi cranici, la causa più frequente di disabilità neurologica nell’età giovane adulta (3 milioni di persone nel mondo, 50.000 in Italia con 1800 nuovi casi all’anno ed una distribuzione 2:1 femmine-maschi).

Al momento non esiste una cura definitiva per questa patologia, tuttavia l’introduzione dei farmaci in grado di modificare il decorso della patologia ha permesso di ottenere la riduzione dell’attività di malattia (numero di recidive).

– Deficit motori e cognitivi: I problemi motori più comuni ed invalidanti sono i deficit di equilibrio e del cammino, che influenzano pesantemente la vita quotidiana delle persone con SM. 

I deficit motori possono essere in parte riabilitati grazie ad interventi riabilitativi, ma sarebbe ottimale che le persone proseguissero anche a casa la riabilitazione motoria, ottenendo benefici sia relativamente agli aspetti motori, cognitivi ed al miglioramento della qualità di vita. Per tale motivo si stanno sviluppando protocolli riabilitativi home-based ed accessibili a tutti, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie (Wii Fit Balance Board, Fitbit) (progetto EXERGAME –Prosperini L., Solaro C. et al., 2017; progetto EXTREMUS – Prosperini L., Solaro C, Gamberini G. et a., 2018)

– Psicopatologia: Rispetto alla popolazione generale, le persone con SM mostrano un aumento significativo della prevalenza della depressione. La presenza di sintomi depressivi rappresenta uno dei fattori determinati nel peggioramento della qualità di vita, nella compliance al trattamento farmacologico e riabilitativo e nel rischio di suicidio. Le cause della depressione risultano essere molteplici ed è necessario non trascurarle La prevalenza dei sintomi depressivi arriva a toccare punte del 59,6%, con picchi nelle donne con SM con età inferiore ai 45 anni. Inoltre le persone con decorso SP presentano più sintomi depressivi rispetto agli altri decorsi, indipendentemente dal livello di disabilità e dalla durata di malattia.

Risulta inoltre molto complesso comprendere le interazioni tra i sintomi depressivi e le altre comorbilità della SM: circa il 30% delle persone con sintomi depressivi soffre anche di dolore neuropatico ed il 65% percepisce un senso di fatica clinicamente significativo. (Solaro C, Gamberini G, Masuccio FG, Depression in Multiple Sclerosis: Epidemiology, Aetiology, Diagnosis and Treatment, CNS Drugs. 2018 Feb;32(2):117-133).

– Qualità di vita: Il decorso cronico e l’elevata disabilità rendono la SM una patologia ad elevato impatto sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari nonché sull’attività lavorativa (maggiori tassi di disoccupazione per le persone affette da SM). L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la SM una delle malattie socialmente più costose.  Per cercare di aiutare le persone con SM in età lavorativa a mantenere la propria posizione lavorativa, si utilizzano interventi congiunti tra psicologo-psicoterapeuta e terapista occupazionale (progetto Vocational Therapy – Solaro C., Gamberini G., et al. 2018). Il terapista occupazionale si occupa delle modificazioni ergonomiche dell’ambiente lavorativo al fine di mantenere il più a lungo possibile l’autonomia; gli interventi dello psicologo sono finalizzati alla rifigurazione della nuova condizione lavorativa ed all’individuazione di nuovi orizzonti d’attesa e progettualità.

Chairman: Massimo Prior

Relatori:
Claudio Solaro, Giulia Gamberini

S-S.4: Diagnosi, bad news e competenza comunicativa: effetti psicologici

È consuetudine, da parte della maggioranza delle figure professionali in ambito della salute, restituire al paziente un’etichetta diagnostica. Ne consegue dunque che, in ogni contesto sanitario specialistico, il paziente e i suoi familiari possano essere messi al corrente di informazioni brutte, tristi e difficili. Nella letteratura scientifica, le informazioni mediche che producono un’alterazione negativa nelle aspettative del paziente rispetto al proprio presente e futuro si definiscono “bad news”.  Senz’altro, la restituzione di una diagnosi finale consente, in parte, di formulare un’etichetta che risponda alla domanda del paziente “che cos’ho?”. Tale risposta, tuttavia, è in grado di generare effetti significativi sia su chi la riceve, sia su chi la formula. Pertanto, le modalità di comunicazione della diagnosi sono in grado di determinare effetti psicologici negativi.

Comunicare al paziente frettolosamente una bad new, come ad esempio una patologia neurodegenerativa oppure oncologica, così come non orientare i disturbi riportati dal paziente verso un’eziologia sufficientemente precisa può far scaturire in egli numerosi e leciti punti interrogativi. A fianco di questi ultimi, ciò che potenzialmente può associarsi è un turning point per l’identità personale di pazienti e familiari: cambiano gli orizzonti d’attesa, possono venir meno il senso di stabilità personale, il rapporto con le Alterità ma, soprattutto, vi è un’alterazione della temporalità, con una contrazione nel presente o nel passato premorboso. 

Obiettivo di questo simposio è dunque quello di promuovere alcune riflessioni rispetto agli effetti psicologici legati al Sé e al rapporto con i propri cari conseguenti alla malattia, soffermandosi sulle possibili ripercussioni di una comunicazione difettuale di bad news in ambito sanitario.

Chairman: Laura Occhini

Relatori:

Irene Mosca

Stefania Tocchini

Rosa Bruni

Laura Occhini

S-S.5: Lo psicologo clinico nei reparti di medicina: approccio fenomenologico al disturbo somatico e implicazioni cliniche. Come rileggere e affrontare la complessità della cronicizzazione?

Lo psicologo deve inserirsi negli ambiti clinici non come semplice presenza prevista dagli organigrammi ma come promotore di un movimento terapeutico mirato alla peculiarità di ciascun contesto.

Troviamo esempi in tal senso nelle esperienze che lo psicologo ha condotto nel campo della salute mentale a partire dalla fase costitutiva dei servizi pubblici di riferimento che nascevano al confine tra un’impostazione ideologica e una scientifica, in cui la dimensione psicologica non era scontata; così come, in modo più inaspettato, lo psicologo ha potuto fondare la propria presenza in altri ambiti quali le malattie croniche, là dove le condizioni di lettura in chiave medica avrebbero potuto saturare gli spazi disponibili (e in parte lo hanno fatto).

Il modo di intendere il lavoro dello psicologo è quello di una figura professionale in grado di allestire e interpretare i luoghi in cui è chiamato ad agire secondo criteri congrui alla cura, siano essi contesti di terapia pubblici o privati, alloggiati in setting oggi diversi ed eterogenei. Che in certi luoghi venga destinata la cura della vita sofferente ha una matrice storica derivata da scelte politiche e orientamenti epistemologici dominanti, in cui gli psicologi possono essere impiegati con ruoli più o meno significativi.

Oggi nei sistemi pubblici si assiste ad una contrazione della significatività della funzione degli psicologi rispetto ad una esigenza che invece aumenta, portata a manifestazione dai nuovi disagi e dalla combinazioni di nuovi con quelli vecchi. Lo psicologo non può essere reinterpretato in modo passivo come un “medico della psiche”, assecondando l’impostazione epistemologica dominante nelle discipline cliniche. Se ad oggi sentiamo di non essere sufficientemente riconosciuti, se sentiamo come generazione e come categoria professionale che si debbano ridiscutere i termini di un transito e di un’evoluzione, è perché, probabilmente, gli psicologi ‘di prima generazione’ non hanno ancora saputo mettere a tema in modo sufficiente tali questioni.

Individuare i contorni originari e costituenti della nostra professione riconfigura un senso storico intellegibile entro cui individuare nuove prospettive, laddove quelle ereditate risultano incapaci di trovare slanci nel reale.

E’ fondamentale sviluppare un metodo psicologico, ma non psicologi sta, per provare ad aprire orizzonti pratici di cura oltre i riduzionismi del paradigma biomedico. Presentiamo tre ambiti  clinici in cui lo psicologo promuove una rilettura dei contesti canonici di cura: diabetologia, neurologia, oncologia. 

Chairman: Stefano Marchese

Relatori:

Stefano Marchese

Claudia Lanni

Barbara Marino

Antonio Pulerà

S-S.6: Fenomenologia e riabilitazione neuropsicologica

All’interno della cornice ermeneutico-fenomenologica, la riabilitazione può divenire una vera e propria azione psicoterapeutica che necessita di comprendere i modi esistenziali, esperienziali o narrativi, del paziente e i suoi orizzonti d’attesa.

L’obiettivo principale del lavoro riabilitativo è quindi quello di lavorare con il ”Chi”  – ossia con i modi di essere unici del paziente nell’azione, nella passione e nel racconto – e non sul “Cosa”.

Al fine di aprire autentiche possibilità, è necessario di volta in volta costruire con il paziente interventi riabilitativi ad hoc sulle funzioni cognitive deficitarie, partendo dalle sue specifiche modalità di stare nel mondo, dai suoi orizzonti di attesa e dal suo contesto esistenziale.

Date queste premesse, il presente simposio mira a inserire la riabilitazione neuropsicologica all’interno della matrice ermeneutico-fenomenologica, prendendo in considerazione varie esperienze di intervento che possono declinarsi in diversi ambiti patologici e non (schizofrenia, cerebrolesioni acquisite, patologie neurodegenerative, ipoacusie; interventi individuali e di gruppo). Verrà inoltre posta attenzione all’applicazione della Realtà Virtuale come strumento di riabilitazione, sottolineandone le caratteristiche di grande personalizzabilità, immersività e senso di presenza elicitato nei pazienti.

Chairman: Corrado Lo Priore

Relatori:

Valeria Ghio

Valerio De Lorenzo

Simona Mennuni

Valentina Colombo

Ottavio Cesaretti

S-S.7: La definizione del Sé e il rapporto con l’altro in ambito riabilitativo

L’intervento intende indagare alcuni spunti teorici e principi metodologici in specifici ambiti che vanno della grave celebrolesione acquisita al decadimento cognitivo associato a neurodegenerazione.
Questi ambiti condividono una necessaria ridefinizione del sé che muta a partire da un danno organico, ma che in ottica bio-psico-sociale, non può non essere separato dagli altri spetti del paziente, il quale deve essere considerato invece come persona intera e integrata, in relazione all’ambiente.
Saranno quindi presi in esame i vari aspetti della ridefinizione de sé, dalla fase post acuta a quella degli esiti per ciò che concerne la grave celebro lesione acquisita, e per quello che riguarda la neurodegenerazione nel procedere della malattia, con l’obiettivo di poter offrire una risposta all’esigenza del paziente. Tema centrale e trasversale dell’intervento sarà, infatti, come sia possibile considerare il paziente con la sua storia di vita e il suo orizzonte di attesa a partire dalla modificazione imposta dalla patologia come un “chi e non come una cosa”. Sarà inoltre illustrato come i vari interventi, con specifici tempi e modalità, dovranno tener conto di un sé che non è già dato ma che si delinea di volta in volta nell’esperienza. Ed è proprio qui, in questa nuova esperienza di sé, che l’intervento delle figure professionali coinvolte può consentire al paziente una nuova possibilità d’essere, di muoversi nel mondo e con gli altri.
Verrà presentata la applicazione di un modello gerarchico-relazionale del SNC  nel campo della demenza. Nello specifico, a seconda dello stadio di malattia si assiste a una disintegrazione top-down del self a vari livelli: da quello più alto della interazione socioculturale a quello più basso della interazione con gli oggetti, passando attraverso i livelli della interazione gruppale e della interazione diadica.  La prospettiva gerarchico-relazionale, a sua volta, può orientare sugli interventi cognitivo-comportamentali da attuare nelle varie fasi della demenza. Mediante l’esposizione di un caso clinico, saranno indagate le diverse relazioni tra il soggetto con demenza e l’ambiente e verrà discusso come sia possibile declinare il lavoro dello psicologo e dello psicoterapeuta nella riorganizzazione di queste relazioni durante il procedere della malattia.
Per l’ambito della grave cerebrolesione acquisita, saranno presentati vari modelli teorici che illustrano il disturbo di consapevolezza e come questo sia in relazione alla teoria della mente. Il tema, che apparirà centrale per il rapporto con l’alterità, spiegherà in che modo questo possa influenzare la riabilitazione dopo un evento acuto.
Per la fase degli esiti della grave cerebrolesione acquisita sarà illustrato come la riorganizzazione del sé implichi una necessaria integrazione tra vari ambiti, da quello cognitivo, comportamentale, corporeo a quello emotivo. Nello specifico sarà chiarito come il professionista della salute abbia il compito di lavorare con il paziente sull’autoconsapevolezza, sul concetto di sé, sull’autostima e sull’autoefficacia al fine di conseguire una nuova definizione del sé. Verrà riportata come esemplificazione di questo un’esperienza di neuropsicoterapia di gruppo.

Chairman: Gabriele Rossi

Relatori:
Carlo Blundo
Umberto Bivona
Paola Ciurli
Gabriele Rossi
Alessandra Maccaferri

S-S.8: La neuroriabilitazione robotica del cammino: dalla neurologia alla filosofia

In ambito neurologico i disturbi del movimento comportano una grave riduzione dell’autonomia personale rendendo impossibile per il soggetto affetto da questo disturbo la normale vita quotidiana.

I disturbi motori hanno diversa eziologia: possono essere conseguenza di gravi lesioni cerebrali (Ictus o traumi cranici), secondari a lesioni del midollo spinale e conseguenza di malattie degenerative o infettive del sistema nervoso centrale.

Le terapie neuromotorie sono state sviluppate per recuperare le competenze motorie perdute in seguito ai vari tipi di lesione.

La tecnologia robotica può essere utilizzata per automatizzare parzialmente alcuni schemi motori utilizzati durante il training di riabilitazione, attraverso la loro capacità di produrre forza programmabile , sono in grado di replicare alcune delle caratteristiche di intervento manuale di un fisioterapista e quindi permettere ai pazienti di praticare movimenti in modo semi-autonomo.

La neuroriabilitazione robotica è un interdisciplina che include conoscenze ingegneristiche, neurologiche, fisiatriche e neuropsicologiche inducendo miglioramenti in tutti gli ambiti di vita del paziente affetto da patologia cerebrovascolare.

 

Chairman: Paolo Milia

Relatori:
Domenico Prattichizzo
Paolo Milia
Federico De Salvo
Raffaele Spidalieri

3° GIORNATA

DOMENICA 23-06-19

NEUROPSICOPATOLOGIE DELLO SVILUPPO

PLENARIA DEL MATTINO:

Le Neuropsicopatologie dello Sviluppo: Teorie, Diagnosi, Intervento.

08:30 – Registrazione partecipanti
09:30 – Sessione Plenaria – Gabriele Rossi (Chairman)
P-D.1: I disturbi dell’apprendimento nella prospettiva della comorbidità – Pierluigi Zoccolotti
P-D.2: “Quando l’apprendimento è trasformativo” – Loretta Fabbri
11:00 Pausa Caffè
P-D.3: Disabilità e Ricerca – Alessandra Romano
12:00 Tavola Rotonda e domande del pubblico – Corrado Lo Priore (Chairman)

SIMPOSI POMERIDIANI IN PARALLELO:

S-D.1: La genitorialità: teorie e approcci PCN all’intervento

Diventare genitori implica grandi cambiamenti esistenziali a livello individuale e famigliare: sono richiesti importanti “riposizionamenti” che determinano un aumento della vulnerabilità a problemi psicologici, tra i quali la depressione.

Durante il periodo del puerperio le alterazioni del tono dell’umore sono presenti nell’85% delle donne e assumono una portata clinicamente significativa nel 10-15% dei casi (Sylvén et al., 2017). Il DSM-5 definisce la depressione post partum come un episodio di depressione maggiore, spesso accompagnata da ansia e attacchi di panico, con insorgenza nei primi quattro mesi dopo il parto e che può trasformarsi in un disturbo depressivo persistente.

Oltre al disturbo depressivo post partum, verranno discusse alcune problematiche legate alla genitorialità, con la presentazione di strategie di intervento, anche attraverso la discussione di casi clinici.

Chairman: Davide Liccione

Relatori:
Monica De Michelis
Paola Dallera, Alessandra Russo
Maria Sofia Palmas
Lucrezia Riso, Maria Carmela Rosa

S-D.2: Disturbi dello spettro autistico: progetti e esperienze sul tema dell’abilitazione

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. Attualmente si tende a convergere nella considerazione dell’autismo come disturbo generalizzato (o pervasivo) dello sviluppo, caratterizzato da una compromissione qualitativa ad origine precoce dell’interazione sociale, della comunicazione e del repertorio comportamentale. Il disturbo viene definito generalizzato, in quanto interessa lo sviluppo percettivo e discriminativo, dell’attenzione, della motricità, dell’intelligenza, del linguaggio e dell’imitazione, più in generale dell’adattamento all’ambiente. La concettualizzazione attuale del disturbo è ancora dominata dagli approcci cognitivo e modulare, che assumo uno sviluppo errato dei moduli della Teoria Della Mente che conseguentemente portano ad una disturbata capacità di attribuire gli stati mentali altrui (Baron-Cohen, 1995; Frith,1989). L’approccio fenomenologico, invece, sostiene che i deficit che si manifestano nelle persone affette da autismo possano essere collegati al fallimento nelle interazioni che avvengo nei primi due anni di vita quando ancora non si assume siano sviluppata una teoria della mente.  Secondo questo punto di vista quindi l’autismo potrebbe essere concettualizzato come un disturbo dell’intersoggetività primaria includendo disturbi basici dell’embodiement quali integrazione senso-motoria, imitazione, percezione e comprensione delle espressioni facciali altrui. Riconosciamo che spesso a causa di difficoltà oggettive, di tipo comunicativo, cognitivo e/o motorio, a questi ragazzi viene preclusa la possibilità di fare una vita in autonomia, spingendo le figure di riferimento di farsi carico spesso delle loro scelte; per questo insegnare a questi ragazzi a fare da soli, significa anche fare un passo verso il riconoscimento del loro essere. Il passo verso l’autonomia inizia da una progettazione che tenga conto delle caratteristiche cognitive, relazionali, emotive della persona con autismo, quali ad esempio l’organizzazione degli spazi fisici, dei compiti e del materiale visuo-spaziale, l’organizzazione temporale, e così via. In commercio sono presenti, sia in lingua italiana sia in lingua straniera software che permettono di utilizzare le storie sociali per incrementare abilità che non risultano ovvie in queste persone. ModeLearn vuole essere un’app progettata in modo specifico per ragazzi autistici ad alto funzionamento, di età compresa tra 14 e 20 anni al fine di favorire in un contesto quotidiano un progetto terapeutico più ampio. L’obiettivo dell’applicato sarà quello di creare uno strumento per consentire ai ragazzi autistici di allenarsi in situazioni virtuali ma verosimili ciò che vivono nella vita quotidiana. Le difficoltà che i ragazzi affetti da autismo incontrano nella vita quotidiana sono spesso riscontrabili all’interno del contesto scolastico all’interno del quale sono inseriti. La scuola infatti è uno dei contesti in cui i bambini/ragazzi passano la maggior parte del loro tempo. L’attuale panorama educativo italiano presenta non pochi problemi relativi all’inserimento e alla gestione dei bambini con disabilità e con Bisogni Educativi Speciali. La scarsità delle risorse dedicate, la precarietà del personale educativo e la mancanza di una formazione adeguata di coloro che vengono assegnati al sostegno sono solo alcune delle problematicità che possono essere riscontrate nella quotidiana esperienza della scuola primaria. Nell’ottica di un’educazione come straordinario momento nel quale un individuo apre un altro individuo alle sue possibilità (Costa 2018), è possibile rielaborare il quotidiano svolgersi della vita scolastica di questi bambini nei termini di una maggiore attenzione alle loro esigenze, partendo da un’esistenza che deve configurarsi come unica, fonte di modalità  peculiari di essere-nel-mondo. Nella quotidianità del lavoro scolastico ci si trova spesso ad abbandonare questa proficua strada a fronte di un idea del bambino come colui che in qualche modo viene “sostenuto” a trovare le modalità per adattarsi al mondo di tutti. La chiusura delle possibilità e della libertà che ne deriva è inevitabile e spesso fonte di insuccessi e rassegnazioni apparentemente inspiegabili. L’individuo smette di esistere nell’ottica di un’educazione poco attenta alle specifiche esigenze del bambino sia in termini di individuazione adeguata delle sue effettive possibilità nel mondo che, forse in maniera più semplice, nell’incapacità di creare l’ambiente adeguato al suo apprendimento. In Italia, attualmente, non esistono scuole specifiche  per bambini con Disturbi delle Spettro Autistico (ASD) e disabilità grave. Questi bambini svolgono il proprio percorso scolastico insieme ai compagni normotipici, affiancati e aiutati da insegnanti di sostegno che, però, come riportato sopra, cambiano ogni anno e molto spesso non hanno una preparazione adeguata sulla disabilità. Un possibile esempio di integrazione scolastica funzionale che cerca di tenere conto dei punti di forza e delle difficoltà di questi bambini è rappresentato dal Progetto Scuola Potenziata, nato nel 2011 per aiutare i bambini, le loro famigli, gli insegnanti e la scuola. L’obiettivo principale del progetto è di aiutare gli insegnanti ad individuare i metodi e le strategie migliori per sviluppare le abilità funzionali di questi bambini. Inoltre il progetto offre agli insegnanti training specifico su ASD, comunicazione aumentativa alternativa e attività pratiche adeguate alle capacità. Per ogni caso preso in esame viene ideata una proposta di intervento il cui scopo è il potenziamento delle abilità di ogni singolo bambino, sfruttando i punti di forza per migliorare quelli di debolezza. La parte fondamentale del progetto è rappresentata dalla la presenza nelle scuole di psicologhe, che oltre a rappresentare un’importante risorsa per gli insegnanti, osservano i bambini nel contesto scolastico e studiano un piano di misura individuale che comprende attività personalizzate, miglioramento della socializzazione, aumento della comunicazione, e potenziamento delle abilità cognitive. Dopo ogni osservazione, da parte delle psicologhe viene stilata  una relazione che verrà poi inviata e condivisa con famiglie, insegnanti, assistenti sociali, medici e operatori. In questo modo si viene a creare una rete  sinergica tra tutte le figure professionali coinvolte sul bambino, aumentando le possibilità per lo stesso di crescere e migliorare. Il progetto conta attualmente 21 bambini ed è esteso sul il territorio del destra-secchia mantovano. Fanno parte del progetto tre Istituti Comprensivi della regione Lombardia e un liceo della regione Veneto, e l’età dei bambini inclusi nel progetto varia dai più piccoli della scuola d’infanzia fino ai più grandi delle scuole superiori. Essendo finanziato da AST Valpadana-Asst, Piano di zona, scuole e da due associazioni di genitori, il progetto risulta completamente gratuito per le famiglie che ne fanno parte.Obiettivo del simposio è di presentare le diverse sfaccettature ri-abilitative nel lavoro con bambini e ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico e disabilità grave, ponendo l’accento su una lettura in chiave fenomenologica dei disturbi dell’età evolutiva.

Chairman: Laura Occhini

Relatori:

Federica Ferrari

Elena Battocchio

Elisa Rognini

Valeria Nieddu

Ivan Murtas

Laura Ferrero

S-D.3: Psicologia giuridica e tutela minorile

In questo simposio si tratterà l’argomento del maltrattamento infantile, attraverso un’introduzione teorica ed una revisione della letteratura rispetto allo sviluppo del sé di quesi bambini. In particolare, verranno esposti i dati più recenti riguardanti le neuropsicopatologie in età infantile e adolescenziale in soggetti che hanno subito maltrattamento, o che sono stati vittime di maltrattamento assistito.

In una seconda parte verranno presentati i dati raccolti in alcuni distretti di Servizi di Tutela Minori della Lombardia, mostrando l’incidenza di diversi fattori, come la comorbidità di più neuropsicopatologie e la differenziazione socio-culturale.

Il simposio si concluderà con la presentazione dell’Alienazione Parentale. Questo fenomeno, spesso presente in situazioni di separazione conflittuale, comporta la manifestazione di astio e rifiuto del minore nei confronti del genitore cosiddetto “alienato”.

Chairman: Corrado Lo Priore

Relatori: 
Marta Marchetti, Serena Viganò
Sonia Ghirardelli
Corrado Lo Priore

S-D.4: ADHD: il contributo della fenomenologia

Nel presente simposio s’intende affrontare la tematica dell’Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), in ottica fenomenologica – ermeneutica, con particolare attenzione all’aspetto del trattamento.
Verranno discussi i principali modelli di intervento, sia individuali che di gruppo, previsti per i minori e la loro famiglia (child e parent training), analizzando anche l’utilizzo dello strumento della mindfulness. Saranno approfondite le difficoltà nella gestione e nell’inclusione dell’ADHD in classe, fornendo spunti di riflessione e strumenti importanti per il personale docente.
Sempre all’interno della cornice fenomenologica – ermeneutica, ci si concentrerà sul tema dell’esperienza della temporalità in bambini con difficoltà di attenzione, includendo i possibili risvolti clinici e gli sviluppi futuri.

Chairman: Giulia Antonellis

Relatori:
Giulia Antonellis

Paola Uberti

Giulia Bonizzoni

Athena Verga

S-D.5: Diagnosi differenziale e comorbilità: interventi multidisciplinari in neuropsicopatologia dell’età evolutiva

A partire dal modello della psicoterapia cognitivo neuropsicologica, verranno discussi alcuni quadri clinici nei quali la specifica componente di sofferenza psicologica si esprime in presenza di alterazioni del neurosviluppo.

Attraverso l’adozione di un approccio esperienziale alla neuropsicopatologia, si propone il tentativo di inquadrare la sofferenza del paziente a partire dalle sue peculiari possibilità di azione nel mondo e con gli altri in relazione alle alterazioni dello sviluppo psico-motorio e del linguaggio. In tale contesto teorico-clinico si intende favorire il dibattito scientifico e lo scambio di esperienze cliniche in merito alla diagnosi differenziale e alla comorbidità neuropsicopatologica in età evolutiva in presenza di disturbi del neurosviluppo quali il Disturbo di Coordinazione motoria (Developmental Coordination Disorder: DCD) o Disprassia evolutiva e la Disfluenza evolutiva.

Si intende, inoltre, porre l’attenzione sulla necessità di avviare una dialettica terapeutica tra le professioni tecnico-sanitarie (il logopedista e lo neuropsicomotricista), che attuano interventi tecnici abilitativi ed educativi, e lo psicoterapeuta, che attraverso la traduzione interdisciplinare, promuove la complessa e coerente visione bio-psico-sociale della persona, dei suoi modi di essere sani e patologici, nonché delle strategie psicoterapeutiche idonee al progetto di cura. 

Chairman: Alec Vestri

Relatori:
Valeria Colajanni
Rossana Joo
Marika Cocco
Matilde Boccellini, Federica Bellingeri

S-D.6: Diagnosi psicologica in adolescenza

Si stima, sulla base della letteratura scientifica che per il 10 – 15% dei preadolescenti e adolescenti compresi tra i 12 e i 18 anni sarebbe utile una valutazione psicologica. Molti ragazzi e ragazze infatti manifestano difficoltà o disturbi emotivi, relazionali, comportamentali. L’assessment durante la fase evolutiva dell’adolescenza richiede particolare attenzione e cautela per l’estrema variabilità sia nell’espressività che nella frequenza e intensità dei sintomi. Spesso poi sintomatologie o segnali di disagio si sovrappongono pur rappresentando quadri molto diversi tra loro, che il clinico deve saper riconoscere e trattare in modo differenziato. Il simposio “Diagnosi psicologica in adolescenza” parte dal presupposto che una diagnosi corretta è fondamentale e si pone l’obbiettivo di offrire ai partecipanti occasioni di stimolo e riflessione sulla base di una disamina della letteratura scientifica, di dati epidemiologici appositamente raccolti, di casi clinici tratti dalla esperienza dei relatori.

Chairman: Fiorenzo Ranieri

Relatori:
Fiorenzo Ranieri
Valentina Di Chiara
Lucia Babbini
Susanna Giaccherini
Elisabetta Bellagamba
Valentina Cocci
Valentina Busonero

S-D.7: Servizi e Supporti all’esistenza e alla quotidianità di persone con DI e Autismo

La disabilità intellettiva e i disturbi di spettro autistico, comportano importanti difficoltà nell’acquisizione e nel mantenimento di abilità necessarie per le  autonomie relazionali, comunicative e di vita quotidiana. Una “vita piena vissuta” al massimo delle proprie potenzialità è un diritto fondamentale e si declina nella necessità di organizzare Programmi e Servizi che siano orientati alla pienezza. Occupazione e inclusione con programmi personalizzati sono componenti fondamentali di tali servizi. Molte indicazioni teoriche esistono su come compilare un progetto di vita alla luce della carta dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, più faticoso è il processo di realizzazione di servizi personalizzati realmente centrati sulla persona e sulla sua realizzazione. il Simposio intende evidenziare quali possono essere i momenti critici per la creazione del progetto di vita, come la neuropsicologica può dare un apporto utile e come possono essere sviluppati Servizi che permettano inclusione e tutela dei diritti fondamentali.

Chairman: Paola Perini

Relatori:
Valentina Albiani
Roberta Ghignoni
Giulia Bottoni
Paola Perini
Anna Verrazzani
Gabriele Rossi

– RELATORI –

Albiani Valentina

Psicologa, Psicoterapeuta. Istituto di Riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza” di Agazzi, Arezzo.

SD7

Antonellis Giulia

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Libera professionista.

SD4

Armani Valentina

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP. Libera Professionista.

SV3

Babbini Lucia

Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute LM-51 – Università degli studi di Firenze.

SD6

Bambini Valentina

Professore Associato di Linguistica presso l’ Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) Pavia.

SS1

Bara Bruno

Dipartimento di Psicologia, Università di Torino.

SS1

Barone Milena

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP.  Socio Ordinario SiNePsiP. Libero Professionista Associazione Famiglia e Comunità di Padova.

SV3

Bastianello Stefania

Direttore Tecnico AISLA Onlus e Presidente Federazione Cure Palliative.

SS2

Battocchio Elena

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP.

SD2

Bellagamba Elisabetta

Membro associato dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’infanzia, Adolescenza e famiglia facente parte  dell’European Federation of Psychoanalytic Psychotherapy (EFPP) e AGIPPsA (Associazione dei Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza).

SD6

Bellingeri Federica

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP.

SD5

Bianchi Angelo

Ricercatore Indipendente già Dirigente Sanitario presso il Servizio Sanitario Toscano.

PLENARIA SAB.

Biasella Alessia

Medico specialista in Neurologia c/o Istituto di Riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza” di Agazzi, Arezzo.

SV8

Biasotto Andrea

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP. Socio aggregato SINP, Collaborazione Casa di Cura Privata Policlinico san Marco SPA Mestre (VE).

SV3

Bivona Umberto

Dirigente Psicoterapeuta, IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma

– Presidente GIRN.

SS7

Blundo Carlo

Medico, Neuropsichiatra,  Direttore e Docente del Master Universitario in Neuroscienze cliniche del
Comportamento e Neuropsicologia e del Master Universitario in Riabilitazione Cognitiva Università LUMSA di Roma.

SS7

Boccellini Matilde

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Svolge attività clinica presso il MiCAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) di Milano.

SD5

Bonizzoni Giulia

Psicologa, Specializzanda SLOP, Gruppo di ricerca per l’età evolutiva – MiCAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) – Milano.

SD4

Borasio Francesca

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Dottoranda di Ricerca in Psicologia Neuroscienze e Statistica Medica – Università degli Studi di Pavia, Assistente attività cliniche e di ricerca – MiCAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) Milano.

SV1

Bottoni Giulia

Laurea Magistrale in “Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica” – Università degli Studi di Padova; Istituto “Madre della Divina Provvidenza” di Agazzi, Arezzo.

SD7

Bruni Rosa

Psichiatra, Psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico, Terapeuta Mindfulness Based, Membro del Gruppo di Lavoro di Cure Palliative e Terapia del dolore. Ordine Psicologi Lazio.

SS4

Busonero Valentina

Psicologa, Psicoterapeuta, Responsabile Comunità terapeutico riabilitativa residenziale per adolescenti, Comunità Atreiu di Arezzo.

SD6

Bussini Francesca Ylenia

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Libera professionista.

SV5

Cannas Chiara

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Libero Professionista.

SV3

Carpaneto Allegra

Psicologa, Borsista di ricerca presso Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” S.S.D. NEURO-ONCOLOGIA CLINICA (Centro di Coordinamento Rete di Neuro-Oncologia del Piemonte e Valle d’Aosta) A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino – Presidio Molinette Università degli Studi di Torino. Specializzanda S.S.D. PSICOLOGIA CLINICA e ONCOLOGICA
A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino – Presidio Molinette.

SV7

Cesaretti Ottavio

Amministratore PRoMIND – Servizi per la Salute Mentale; Docente Universitario presso l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università Cattolica di Roma e Moncrivello, l’Università LUMSA di Roma; RAMR AITeRP per l’Ordine TSRM PSTRP di Roma, Latina, Viterbo, Rieti, Frosinone, Perugia-Chieti; Libero Professionista; Co-founder di CEREBRUM.

SS6

Ciurli Paola

Servizio di Diagnosi e Riabilitazione Neuropsicologica

Fondazione Santa Lucia Roma.

SS7

Cocci Valentina

Psicologo, Psicoterapeuta, Dipartimento Dipendenze Az Usl Toscana Sud Est.

SD6

Cocco Marika

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP.Psicologa e Neuropsicologa presso PsicoLogicaMente – Civita Castellana (VT).

SD5

Colajanni Valeria

Psicologa dell’età evolutiva presso Centro Umanamente (Milano) e MiCal -Milan Institute for health Care and Advanced Learning (Milano). Psicoterapeuta specializzata presso SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia a indirizzo Cognitivo Neuropsicologico; socia SINEPSIP – Società Italiana di Neuropsicopatologia; Master in Disturbi Specifici dell’Apprendimento presso RL Psicologia; Mediatrice Feuerstein (formata presso Mediation  A.R.R.C.A.).

SD5

Colombo Valentina

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Collaborazione con Asl Cn1 Servizio di Psicologia Cuneo, Collaborazione con Proposta 80- Società Cooperativa Sociale- Onlus Cuneo.

SS6

Costa Vincenzo

Filosofo. Professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università del Molise. Docente SLOP. Direttivo SINEPSIP.

PLENARIA VEN.; SV6; PLENARIA SAB.

Cramerotti Filippo

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP. Affiliato SLOP Tutor, docente e gruppo di ricerca.

SV6

Criscuolo Eleonora

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica (SLOP) svolge attività clinica e di ricerca in ambito oncologico presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e presso U.O.C Chirurgia III  Senologica e dei tessuti molli, Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia.

SV7

Dallera Paola

Psicoterapeuta, Specialista SLOP, Collaboratrice Progetto P.O.P. Psicologo in Farmacia. Libera professionista.

SD1

De Michelis Monica

Psicologa, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica (PCN) SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia. Consultorio Familiare ONLUS Pavia.

SD1

De Salvo Federico

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Neuropsicologo e Psicoterapeuta presso l’Istituto Prosperius Tiberino.

SS8

 

 

Di Chiara Valentina

Membro del C.P.N.C. (Centro di Psicologia e Neuropsicologia Clinica), Foiano della Chiana, Arezzo.

SD6

 

 

Di Lorenzo Valerio

Socio PRoMIND – Servizi per la Salute Mentale; Libero Professionista; Co-founder di CEREBRUM

SS6

 

 

Dionigi Francesca

Psiconcologa e Psicoterapeuta; Contrattista Chirurgia Generale III, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; Dottoranda in Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Pavia; Consigliere Sipo sez. Lombardia.

SV7

Domanico Elisa

Psicologa e Psicoterapeuta. Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica. Libera Professionista. Coordinatrice del progetto “Skill Me UP!” finanziato dalla Fondazione Social di Alessandria.

SV5

 

Fabbri Loretta

Professore ordinario di didattica dei processi educativi e formativi presso il dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena.

PLENARIA DOM. 

 

Falchero Monica

Psicologa collaboratrice S.S.D. di Psicologia-Neuropsicologia Azienda Ospedaliera Mauriziano Torino, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP.  

SV4

 

Ferrari Federica

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP.

SD2

 

Ferrero Laura

Psicologa Clinica, Psicoterapeuta, Educatrice Professionale, Direttrice di Comunità presso il servizio socio sanitario “Villa Lauro” – Torino appartenente alla Fondazione Agape dello Spirito Santo Onlus.

SD2

 

Filocamo Daria

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Gruppo di ricerca SLOP e Mi.CAL di Milano.

SV1

 

Fornoni Chiara

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Assegnista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

SV5

 

Frisinghelli Sebastian

Dottore in Filosofia. Gruppo di Ricerca SLOP.

SV6

 

Gamberini Giulia

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Responsabile Servizio di Neuropsicologia e Psicologia Centro Recupero e Riabilitazione Funzionale “Mons. Luigi Novarese”, Moncrivello (VC).

SS3

 

Gazzi Lidia

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Socio Ordinario SiNePsiP. Libera Professionista.

SS2

 

Ghignoni Roberta

Psicologa, Psicoterapeuta, Responsabile Centro START.

SD7

 

Ghio Valeria

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica. Collaborazione con Asl Cn1 Servizio di Psicologia Cuneo, Collaborazione con Proposta 80- Società Cooperativa Sociale- Onlus Cuneo.

SS6

 

Ghirardelli Sonia

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP.

SD3

 

Giaccherini Susanna

Dirigente psicologa Usl Toscana Sudest UFSMIA Arezzo.

SD6

 

Joo Rossana

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Libera professionista.

SD5

 

Lanni Claudia

Psicoterapeuta, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Libera Professionista. Esperta in cefalee, lavora in collaborazione con il reparto di neurologia dell’Ospedale Civile SS Antonio e Biagio di Alessandria.

SS5

 

 

Liccione Davide

Psicologo, Psicoterapeuta, Direttore SLOP, Docente di Psicoterapia Cognitiva, Psicopatologia e Teorie e tecniche del colloquio Università di Pavia.

PLENARIA VEN.; SV1; SD1

Liccione Diego

Psicologo, Psicoterapeuta. Presidente SINEPSIP – Società Italiana di Neuropsicopatologia. Docente formatore della SLOP. Cultore della Materia in Psicologia Clinica Università degli Studi di Pavia.

PLENARIA VEN.

 

Lo Priore Corrado

Psicologo-Psicoterapeuta, Responsabile del Servizio di Neuropsicologia al Centro “Paolo VI” di Casalnoceto, Docente a contratto di Psicodiagnostica Forense all’Università di Padova, Docente SLOP, Socio  AICPF/SPG, membro del Consiglio Direttivo SINEPSIP.

SS6; SD3

Maccaferri Alessandra

Psicologa, Psicoterapeuta, Esperta in Neuropsicologia e PNEI, Docente IPRA. Roma. Socia SIPNEI e Diplomata al Master PNEI, Università dell’Aquila (UnivAQ).

SV2; SS7

 

Mancuso Mauro

Medico Chirurgo, Specializzato in neurologia, e in medicina fisica e riabilitativa, Direttore Clinica Riabilitazione Toscana s.p.a. Ospedale Santa Maria alla Gruccia – Montevarchi (AR) , Azienda USL Toscana Sud Est CRT-Clinica di Riabilitazione Toscana.

PLENARIA SAB. 

Marchese Stefano

Psicologo, Psicoterapeuta, Trainer e docente I.P.R.A  (istituto di psicologia e psicoterapia cognitiva post-razionalista), Operatore servizi per le tossicodipendenze  GESCO (consorzio di cooperative sociali), Psicologo campi scuola in diabetologia della F.A.N.D Campania.

SV2; SS5

Marchetti Marta

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP.

SD3

Marino Barbara

Psicoterapeuta, Psiconcologa, esperta in Psiconeuroendocrinoimmunologia, Insegnante di Yoga Roma. Socia SIPNEI e Diplomata al Master PNEI, Università dell’Aquila (UnivAQ).

SS5

Mennuni Simona

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Psicologa e Brain Trainer presso Fonema Italia e NEPSI – Neuropsicologia e Psicoterapia.

SS6

Milia Paolo

Neurologo, Responsabile Unità Operativa di Neuroriabilitazione Istituto Prosperius Tiberino Umbertide (PG).

SS8

Morini Roberta

Neurologo, Dirigente Medico U.O. Cure Palliative ASST Garda Presidio Ospedaliero di Gavardo.

SS2

Mosca Irene

Psicologa, Specializzanda SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia; Ricercatrice IRCCS Don Carlo Gnocchi – Firenze.

SS4

Murtas Ivan

Psicologo e psicoterapeuta, specializzato presso la Scuola Quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia cognitivo comportamentale, Istituto A.T.BECK. di Roma. Master annuale in intervento cognitivo – comportamentale nell’infanzia e nell’adolescenza presso l’ Istituto di Psicologia e Psicoterapia comportamentale e cognitiva “IPSICO” a Firenze.

SD2

Nieddu Valeria

Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Libera professionista.

SD2

Occhini Laura

Ricercatrice per l’area M-PSI-04 (Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione) – Università degli Studi di Siena – Sede di Arezzo.

SS4

Palmas Maria Sofia

Psicologa, svolge attività di libera professione in collaborazione con diversi poliambulatori.

SD1

Perini Paola

Psicologa, Psicoterapeuta.

SD7

Portolani Daniel

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Docente SLOP. IRCCS Istituto Centro S. Giovanni di Dio, Brescia. Socio Sinepsip.

SV4

Prattichizzo Domenico

Professore Ordinario di Robotica presso l’Università degli Studi di Siena, Co-Fondatore start-up WEART, Senior Scientist presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Presidente della Società Eurohaptics.

SS8

Prior Massimo

Psicologo, Psicoterapeuta, Dottorato in Psicologia Clinica Università degli Studi di Padova. Docente SLOP. Direttivo SINEPSIP.

PLENARIA VEN.; SV3; SS3; SD2

Pulerà Antonio

Psicologo clinico, Psicogeriatra U.O. di Geriatria Ospedale San Donato di Arezzo AUSL Area Vasta Sudest.

SS5

Ranieri Fiorenzo

Psicologo, Psicoterapeuta,  Dirigente 1° Liv. Azienda USL Toscana Sud Est – UFSMIA (Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza) Arezzo, Specialista in Psicologia Clinica – Psicoterapeuta, Centro Studi Martha Harris – Firenze.

SD6

Reali Edgardo

Psicoterapeuta, Docente IPRA, Responsabile progetto 180gradi.

SV2

Riso Maria Lucrezia

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP.

SD1

Rivolta Davide

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Docente SLOP. Associate Professor of Psychobiology & Physiological psychology University of Bari Aldo Moro.

SV8; PLENARIA SAB.

Rognini Elisa

Psicologa. Specializzanda SLOP. Opera presso l’associazione Casa delle Farfalle Poggio Rusco (MN) e presso l’associazione Noi x Loro ONLUS.

SD2

Romano Alessandra

Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale dell’Università di Siena.

PLENARIA DOM.

Rosa Maria Carmela

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP.

SD1

Rosa Melissa

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP.

SV5

Rossi Bruno

Vincitore del Premio SIPED alla carriera-edizione2017. Conferimento del titolo di Docente Senior da parte dell’Università di Siena,  Conferimento del titolo di Professore Onorario da parte del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

PLENARIA SAB.

Rossi Gabriele

Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Responsabile di struttura Istituto di Riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza” Agazzi Arezzo, docente SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia. Direttivo SINEPSIP.

SV5; SS7; PLENARIA DOM.; SD7

Rossi Simone

Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche  e Neuroscienze Università di Siena.

SV8

Rossi Arianna

Dottore in Psicologia. Gruppo di ricerca SLOP e Mi.CAL di Milano.

SV1

Russo Alessandra

Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP, Socio SiNePsiP. Servizio Psicologo in Farmacia della SLOP.

SD1

Salvini Francesca

Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Vicepresidente del centro antiviolenza LiberaMente di Pavia, Libera professionista in psicoterapia presso il centro di ricerca e clinica SLOP di Pavia, Docente della Scuola Lombarda di Psicoterapia.

SV4

Schisa Enrica

Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica – SLOP. Neuropsicologa A.I.A.S (Associazione Italiana Assistenza Svantaggiati) Afragola (Napoli), Centro di Riabilitazione convenzionato con L’ASL NA2.

SV3

Sibella Irene
Dr.ssa Irene Sibella – psicologa specializzanda slop. Libera professionista presso Studio Associato Diadromì e presso Studio Associato Infermieristico Albero della Vita.

SV2

Sibilli Elodie

Psicologa, Neuropsicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica  – SLOP. Libera professionista.

SV4

Smorti Andrea

Unità di ricerca in “Ricerche Narrative e processi di sviluppo” – Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) – Università degli studi di Firenze.

PLENARIA VEN.

Solaro Claudio

Neurologo, Responsabile di Raggruppamento, Recupero e Rieducazione Centro Recupero e Riabilitazione Funzionale “Mons. Luigi Novarese”, Moncrivello (VC).

SS3

Spidalieri Raffaele

Medico, Neurologo, Responsabile Unità di Neuroriabilitazione e Riabilitazione Estensiva Istituto Madre della Divina Provvidenza – Agazzi Arezzo.

SS8

Tocchini Stefania

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita e dottore di Ricerca in Neuroscienze; Direttore di U.O.S. Psicologia Ospedaliera Sud e coordinamento aziendale delle attività di neuropsicologia regione Toscana; partecipante all’Italian Network Study Group on Parkinson’s Disease-Mild Cognitive Impairment (INPM).

SS4

Trombetti Bice

Logopedista presso la Neuroriabilitazione Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona, Coordinatrice MdA Logopedia AOUI Verona, Tutor Didattico Corso di Laurea in Logopedia, Università degli Studi di Verona, Professore a contratto Corso di Laurea in Logopedia Università degli Studi di Verona,Professore a Contratto Corso di Laurea in Logopedia Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, sede di Bolzano, Professore a contratto Corso di Laurea in Fisioterapia Università degli Studi di Verona.

SS1

Uberti Paola

Psicologa, Specializzanda SLOP, Gruppo di ricerca per l’età evolutiva – MiCAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) – Milano.

SD4

Verga Athena

Psicologa, Specializzanda SLOP, Gruppo di ricerca per l’età evolutiva – MiCAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) – Milano.

SD4

Verrazzani Anna

Psicologa, Responsabile del “Laboratorio di Riabilitazione Estensiva” e dei percorsi di “Vita Indipendente” per persone con disabilità neuropsichica Istituto di Riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza” Agazzi Arezzo.

SD7

Vestri Alec

Psicologo, Psicoterapeuta, DdR in Scienze Cognitive. Coordinatore di Area Neuropsicologica, Unità di Riabilitazione per le Turbe Neuropsicologiche Acquisite IRCCS E. Medea, Associazione La Nostra Famiglia, Sede di Conegliano e Pieve di Soligo (TV). Docente SLOP. Direttivo SINEPSIP.

PLENARIA SAB.; SS1; SD5

Viganò Serena

Psicologa, Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia.

SD3

Zanin Elia

Specializzando in Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica SLOP – Scuola Lombarda di Psicoterapia, Psicologo presso U.O. Recupero e Riabilitazione Funzionale-Unità Spinale Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza.

SS1

Zoccolotti Pierluigi

Dipartimento di Psicologia, Università La Sapienza Roma, IRCCS Fondazione Santa Lucia Roma, Istituto di Scienze e tecnologie  della cognizione CNR Roma.

PLENARIA DOM.

LA DIREZIONE SCIENTIFICA

– Vincenzo Costa – Professore Ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi del Molise. Docente della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Davide Liccione – Docente di Psicoterapia Cognitiva, Psicopatologia e Teorie e Tecniche del Colloquio presso l’Università degli Studi di Pavia. Direttore del Mi.CAL (Milan Institute for health Care and Advanced Learning) e della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Diego Liccione – Presidente SINEPSIP – Società Italiana di Neuropsicopatologia. Docente Formatore della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Corrado Lo Priore – Docente al Master in Psicopatologia e Neuropsicologia Giuridica presso l’Università degli Studi di Padova. Psicologo presso il Centro di Riabilitazione “Paolo VI” di Casalnoceto (AL). Docente della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Laura Occhini: Docente di Psicologia dello Sviluppo e di Psicologia del Lavoro presso il Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale di Siena.

– Massimo Prior – Referente dell’ambulatorio di Neuropsicologia del Dipartimento di Salute Mentale della Azienda ULSS n°8 della Regione Veneto. Docente della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Davide Rivolta – Professore Associato di Psicobiologia e di Psicologia Fisiologica presso l’Università degli Studi di Bari.

– Gabriele Rossi – Referente Psicologo presso l’Istituto di riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza dei Passionisti” di Arezzo.

– Alec Vestri – Referente psicologo presso l’Istituto di riabilitazione “E.Medea” di Pieve di Soligo (TV). Docente della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

– Silvia Zocchi – Referente attività cliniche in età evolutiva presso il Mi.CAL di Milano. Docente della SLOP-Scuola Lombarda di Psicoterapia Cognitivo Neuropsicologica.

 

 

 

LA DIREZIONE ORGANIZZATIVA

– Chiara Milano – Segretario SINEPSIP. Referente delle attività organizzative della Magellano S.c.

 

GLI ORGANIZZATORI

I COSTI

CON IL PATROCINIO DI

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